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Nel 2004 ideai il progetto Honey/Money, per una importante call Italiana di arte contemporanea.

La mia ricerca si svolgeva sul web, in un’epoca in cui non c’erano troppi controlli e nessuna legge sulla privacy, Google non aveva ancora edulcorato le ricerche bandendo o addirittura oscurando certi tag e non si parlava troppo di indicizzazioni, il Seo era spesso “fai da te”...

 

Un po di storia:

In Italia abbiamo avuto problemi (e li abbiamo ancora) per la diffusione d'internet ma in “Ammerica” e in certi paesi più “evoluti” le cose sono andate più velocemente.

1994 nasce WebCrawler il primo motore di ricerca per indicizzare ogni singola parola di ogni pagina.

1996 Larry Page e Sergey Brin creano BlackRub che poi prenderà il nome di GOOGLE

2009 Google introduce l’aggiornamento CAFFEINE.

Nel decennio 1999-2009  motori come AltaVista, Yahoo, Lycos, Google hanno migliorato i loro algoritmi per proteggere gli ignari navigatori…

 

Gli algoritmi mi appassionavano e volevo comprendere, sempre per il mio interesse sul plagio mediatico, cosa stava accadendo sul web, cosa accadeva alle immagini, come venivano usate, intuivo che stavo assistendo a una rivoluzione.

Scelsi una parola: Honey (il tema estinzione  API mi era caro e cercavo un soggetto che potesse essere legato all’ecologia).

Le immagini che “emergevano” dal web digitando quella parola mi sopresero. Era incredibile che Honey si associava quasi sempre a immagini di sesso e denaro. È vero che in quella preistoria del web, il tag “sex” veniva messo ovunque ma l’abbinamento al tag Money e immagini di denaro o pornografiche mi sorprendeva un po’.  

Era il periodo del Collettivo “Paranoica” per il quale utilizzavo moltissime immagini pornografiche scaricate da Internet e non avevo mai notato il tag “Honey” forse era solo una banale ingenuità.

La “rete del ragno”, il web che in Italia cominciava a interessare tutti e nascevano poi i primi Social come MySpace e si diffondevano, aveva un lato molto “viscoso” e appiccicoso come il miele, oscuro e nascosto, c'era la possibilità che fosse usato per ulteriori induzioni.

Screenshot_6.png
Honey money.jpg

In tutte le mie istallazioni desidero donare consapevolezza.

Pensai così a far vivere coscientemente l'esperienza della RAGNATELA e del bombardamento di immagini.

Ideai una stanza di quattro pareti, sulle quali venivano proiettate immagini che venivano cambiate in tempi abbastanza veloci, il visitatore entrava nella stanza a piedi nudi e sul pavimento trovava circa cinque cm di miele. Creo sempre percorsi che stimolino i sensi. Il visitatore veniva bombardato da immagini e muovendosi sentiva la resistenza del miele.

E c'era poi un dopo: anche se inizialmente la sensazione del miele poteva essere piacevole e giocosa poi dovevi uscire, pulirti senza acqua e rimetterti le scarpe.

Volevo che il visitatore sentisse davvero cosa poteva essere una trappola del web o quanto meno ciò che io intuivo potesse essere.

Il mio progetto attaccava il mondo dell pornografia, il mondo della speculazione economica, il potere della comunicazione per scopi non proprio nobili e forse ti faceva riflettere sulle api e la loro possibile estinzione.

Inoltre c'era il problema del copyright.

Tutte le immagini scaricate erano pornografiche molto esplicite, miele, api, stragi di api, e denaro.

Era il 2004.

Non esistevano i Social.

Come è facile immaginare la mia idea fu dichiarata non realizzabile, interessante ma contro qualsiasi buonsenso per le norme igieniche e di sicurezza. Piacque però a un premio francese, istituito da un collegio di arte, un contatto trovato attraverso i miei collettivi all’estero. Ci inviammo molte mail e avevamo risolto molti dei problemi.

Improvvisamente come accadde per Paranoica ebbi una grande crisi di coscienza: il miele era cibo e non potevo sprecarlo. Pensammo a altri materiali ma il fatto che c’era comunque uno spreco non mi lasciò scelta, rinunciai. Rimane una testimonianza di una bozza disegnata con Word e una ricostruzione più recente di come avrei voluto l’istallazione e tanto del materiale che avevo scaricato.

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