FATE 2003
Come back 2022
Luglio 2003 Agosto 2004
La fata è una creatura leggendaria, presente nelle fiabe o nei miti di origine principalmente italiana e francese, ma che trova comunque figure affini nelle mitologie dell'Europa dell'Est e del nord.
Nell'originale accezione dell'Europa meridionale (senza influenze celtiche) è totalmente sovrannaturale, cioè non ha nulla di umano se non l'aspetto. Il nome fata deriva dall'altro nome latino delle Parche, che è Fatae, ovvero coloro che presiedono al Fato. La fata è un essere magico, una sorta di spirito della Natura.
Ho mescolato miti e archetipi. Ho inventato storie. Ancora oggi amo riscrivere le storie dei miti, cambiare certi stereotipi.
Mi sono immaginata le ultime fate e gli ultimi maghi che ci stanno lasciando...
Nella creatività e nella fantasia non si possono porre limiti.
Esprimersi per me è creare nuovi pensieri, nuovi immaginari, nuovi confini, nuove storie.
In questo progetto infinito arrivo all'origine del tutto, dove uomo, donna, sono unicamente esseri umani, raccontati nei loro limiti, nei loro eccessi, nella loro nobiltà e grandezza, in ogni realtà e in ogni epoca.
È un lavoro del 2003, in Dia, moltissime ancora da digitalizzare, che si è mescolato con molte alte cose fino ad oggi poesie, racconti, installazioni. E continua con il nuovo lavoro Resurrected 2022.
Il lavoro era nato per essere proiettato in una istallazione con 4 proiettori. E' stato esposto in due occasioni alla Mediateca di Asciano Siena durante Sfocata 100% e Sdoppiate.
Febbraio 2022
Sto scansionando le Dia con uno scanner a bassa qualità e il tipo d'immagine che esce e che poi rielaboro con Photoshop mi da il giusto linguaggio per il senso di questa operazione.
Il web e i social hanno segnato una rottura con il mio passato analogico del quale ci sono ad oggi pochissime tracce online.
Sto lavorando con questo materiale per creare un nuovo progetto.
Queste immagini mi intrigano e mi incantano... la scansione mi riporta al processo della stampa analogica, dove c'era una attesa... Non mi è chiaro dove io stia andando, so che ho iniziato un viaggio.
Nacken 2022 Scatto 2003 Scansione e rielaborazione 2022
Serie Fate The Departure of the faires - Come back 22
Copyright Vanessa Rusci
(VaRu, Vanessa Ruscis)

DAFNI ormai cieco, suona il flauto che rubò a Pan. 2003
Serie Fate The Departure of the faires
Copyright Vanessa Rusci
(VaRu, Vanessa Ruscis)
Inizio nel 2003, scattando in Dia, realizzo un lavoro intitolato Fate (The departure of the fairs), inizia proprio con questo lavoro al mia reinterpetazione dei miti, o trasformandoli al femminile, come in questo caso, Dafni è infatti uomo, o rivisitandoli totalmente creando nuove storie. Queste foto sono state scattate agli scavi di Roselle, Gr, modella Anna Ferrara.
Stylist e make up: Vanessa Rusci e Anna Ferrara.
TRITTICO

Dafni: In certe versioni del mito diventa l'amato pederastico di Hermes, piuttosto che suo figlio: Dafni è descritto e mostrato allora come un eromenos. Famoso per la sua bellezza, di lui si presero cura Apollo, Pan e Artemide e dagli stessi apprese molte cose, fra le altre a comporre poesie bucoliche. Divenne un pastore esperto e fu amato dalla ninfa Achenais. In una versione della sua leggenda, si narra della sua infedeltà, tanto che la ninfa, ingelosita, lo accecò. Dafni concluse i propri giorni intonando tristi pastorali, di cui è considerato l'inventore. Cercò di uccidersi buttandosi da una rupe, ma il dio Dioniso lo salvò trasformandolo in pietra.
Secondo il Ciaceri la leggenda di Dafni è uno di quei casi in cui un culto indigeno preesistente è stato trasformato ed adattato dalla civiltà greca. Dafni ci si presenta infatti come la personificazione della vita pastorale degli antichi Siculi (Emanuele Ciaceri, Culti e miti nella storia dell'antica Sicilia).
Erinni: Aletto e Tisifone si rigenerano nel bosco senza maschere, e contattano la pietà. 2003
Serie Fate The Departure of the faires
Copyright Vanessa Rusci
(VaRu, Vanessa Ruscis)